Fonte: Gazzetta del Sud
Data: 17 febbraio 2007
Autore: Emanuela Ientile
La Villa comunale di Caulonia Marina porterà il nome di Angelo Frammartino, il giovane volontario di origini cauloniesi assassinato lungo una via di Gerusalemme il 10 agosto dello scorso anno. Vi s'era recato per un'iniziativa umanitaria in favore dei bambini bisognosi, il progetto "La torre dei fenicotteri" realizzato dalla Cgil e dall'Arci. Un diciannovenne, reo confesso, lo accoltellò per strada stroncando un impegno ed un entusiasmo che oggi costituiscono un esempio per tutti.
"Fare l'amore con la non violenza per partorire la pace dal grembo della comunità"; amava ripetere Angelo. Questa sua frase è stata ora incisa su una targa che verrà apposta presso la villa Comunale di Caulonia Marina che porterà il suo nome. Non essendo trascorsi i dieci anni previsti dalla norma in materia, il Prefetto, Luigi De Sena, dovrà firmare il decreto di intitolazione. Era stata la comunità cauloniese, soprattutto i giovani, amici di Angelo Frammartino, a presentare una petizione, accolta di buon grado, all’Amministrazione Comunale di Caulonia guidata dall'allora sindaco Pierfrancesco Campisi.
Il 5 gennaio scorso, nei locali del mercato coperto, alla presenza di amministratori comunali della Locride, rappresentanti istituzionali, amici di Angelo, alcuni venuti appositamente da Monterotondo insieme col sindaco della città (dove Angelo era nato e viveva), è stata data lettura delle motivazioni dell'intitolazione della villa comunale, delle note biografiche di Angelo. "Non siamo un popolo libero, perché quando un popolo regola le questioni con le armi non è libero. Il messaggio di Angelo deve dunque rappresentare la speranza per il nostro popolo" ha detto Maria Luisa Latella, vice prefetto, prima dell'intervento del sindaco di Monterotondo, Antonino Lupi il quale ha porto il saluto della famiglia Frammartino ed espresso parole di vicinanza alla comunità cauloniese: "È grazie ad Angelo, ha detto, se oggi le nostre comunità sono qui unite. La testimonianza di Angelo deve permanere per far crescere l'impegno civile". Il sindaco Lupi ha anche preannunciato l'istituzione di una Fondazione, intitolata ad Angelo, promossa dal Comune di Monterotondo, dalla Provincia di Roma, dall'ARCI e dalla CGIL. La famiglia Frammartino ha chiesto al Comune di Caulonia di farne parte, la Fondazione sarà impegnata nella promozione della cultura della pace e della cooperazione internazionale. Il sindaco di Monterotondo ha pure annunciato la costituzione della "Casa della pace" anch'essa intitolata ad Angelo, per la quale la regione Lazio ha erogato una congrua somma. Molti gli interventi che, come ha riferito Giuseppe Priolo (commissario di Caulonia) sono stati "sentiti e per niente rituali". Il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Bova ha garantito pieno appoggio e totale impegno per qualsiasi iniziativa: "la nostra comunità, ha detto, ha bisogno di giovani come Angelo più del pane e dell'aria che respiriamo. Questo giorno della memoria deve continuare, daremo così un motivo in più ai giovani che sono la nostra speranza e la nostra vita". Il ricordo di Angelo si è perpetuato nelle parole dei suoi amici, di Monterotondo e di Caulonia: Alessandro Zattini: "conoscevo questa terra attraverso le cartoline che Angelo mi spediva durante le vacanze, gli avevo promesso che sarei venuto a visitare la terra dei suoi genitori, ma non pensavo di conoscerla senza di lui ed in queste circostanze. La sua è la nostra forza per un progetto chiamato pace ". Lucia Spanò e Teresa Franco, di Caulonia: "ricordo il sorriso di Angelo e penso che non dobbiamo rivolgergli solo pensieri di compianto ma che egli sia un esempio da imitare. Chiediamo al presidente della Repubblica, Napolitano, il riconoscimento d'una medaglia al valore civile alla memoria di Angelo"; "Per Angelo la politica ero uno strumento concreto per aiutare i più deboli e per fare solidarietà. "Fare squadra" diceva spesso, oggi siamo tutti riuniti in una forma democratica aperta grazie a lui". Per il presidente dell'assemblea dei sindaci della Locride, Sisinio Zito "La lezione di Angelo deve arrivare a tutti specie alle istituzioni. Angelo è morto per il suo impegno politico. Etica e politica devono procedere di pari passo. Dobbiamo imparare a praticare la lezione di Angelo il nostro impegno è la cosa migliore per onorare la sua memoria". Secondo il sen. Pietro Fuda: "associare al nome di Angelo un luogo è un segno più forte di qualsiasi tavola rotonda. Mi inchino davanti all'eredità di Angelo ed al messaggio di perdono del padre. Quel seme sta già dando i suoi frutti, molti giovani l'hanno raccolto". Antonino La Rosa, assessore provinciale, ha proposto l'istituzione di un premio con Borse di cooperazione internazionale per continuare l'impegno di Angelo. "Non abbiamo bisogno di eroi ma di esempi. Forse dovremmo applicare la capacità di amare il diverso anche in politica". Ha preso quindi la parola Francesco Papaluca, giovane di Melicucco, segretario della locale sezione di Rifondazione Comunista intitolata ad Angelo. "Il gesto di Angelo sia di esempio, ha detto, abbiamo il dovere di alimentare il dialogo fra la gente". Il giovane ha comunicato inoltre che l'Amministrazione del suo comune ha assunto l'impegno d'intitolare una strada o una piazza ad Angelo Frammartino. Ha concluso l'incontro il vescovo di Locri-Gerace, mons. Giancarlo Maria Bregantini, per il quale "E' una gioia ed un onore dire la parola conclusiva "grazie". Questo è stato un incontro di grande intensità, mi hanno colpito tre cose: la coerenza, la generosità di Angelo, il perdono della famiglia. La Calabria non è solo faida ma generosità e perdono". "Caulonia è una città dalle forti radici" - ha proseguito il presule citando le parole del suo omologo di Monterotondo mons. Fumagalli: "Il seme che muore non lo fa invano, ma darà vita ad una nuova pianta vigorosa". Quella pianta sta già crescendo!