Fonte: Il notiziario del Comune di Parma
Data: 26 ottobre 2006
Resoconto del 24/10
Le vittime della repressione sovietica in Ungheria del 1956, quelle della nave Arandora Star, quelle del disastro di Linate ed Angelo Frammartino saranno presto omaggiati con l'intitolazione di un luogo parmigiano. Lo hanno deciso la Giunta, la commissione Toponomastica ed il Consiglio Comunale, che si è riunito il 24 ottobre.
I fatti d'Ungheria sono stati ricordati in apertura di seduta. Correva l'anno 1956 quando i cittadini magiari insorsero chiedendo democrazia; l'intervento sovietico causò migliaia di vittime. "Fatti non ancora del tutto assimilati" secondo il sindaco Elvio Ubaldi, che ha sottolineato infatti come l'Italia abbia vissuto "un processo di purificazione dal nazifascismo", ma non da un certo tipo di comunismo. Esponenti di tutti i gruppi, eccetto Rifondazione, hanno preso la parola condannando ogni dittatura; diversi consiglieri hanno chiesto l'intitolazione di una strada o di una piazza alle vittime di quei massacri, e la Giunta ha accolto favorevolmente la proposta.
Quella dell'Arandora Star è detta 'la tragedia dimenticata'. Il nostro Paese era da poco entrato nel secondo conflitto mondiale quando tranquilli italiani, spacciati per spie fasciste, venivano deportati dalla Gran Bretagna ai campi di concentramento canadese. Il 2 giugno 1940 la nave Arandora Star non arrivò a destinazione, affondata da sottomarini tedeschi. Morirono 446 italiani, di cui circa 90 della nostra provincia, e centinaia di tedeschi ed inglesi. L'intitolazione era già stata decisa dalla commissione Toponomastica, ma anche il Consiglio l'ha approvata con un sì unanime all'ordine del giorno presentato da Franco Bertorelli di Forza Italia.
Molto più recente il tragico ed assurdo incidente avvenuto all'aeroporto di Linate l'8 ottobre 2001, quando due aerei si scontrarono; perirono 118 persone, tra cui i parmigiani Andrea Campanini e Mario Rossi ed il tizzanese Peppino Salati. Ad oggi la giustizia non ha saputo individuare un solo colpevole. L'intitolazione è stata decisa con il voto favorevole all'unanimità ad un ordine del giorno pensato dal presidente del consiglio Giovanni Paolo Bernini e sottoscritto da tutti i capigruppo; in questo caso è stato individuato anche il luogo che sarà dedicato alla memoria delle vittime: l'area verde tra largo Molinaretto, via Montanara e via Mafalda di Savoia, che i due parmigiani scomparsi solevano frequentare. Nel luogo sarà inoltre deposta una lapide commemorativa.
Angelo Frammartino, infine, era un giovane pacifista ucciso lo scorso agosto da Ashraf Hanaisha, ragazzo palestinese che credeva 'di uccidere un ebreo'. Angelo era in Palestina per aiutare chi soffre. L'intitolazione a lui di un centro sociale è stata chiesta dal consigliere della Margherita Maurizio Vescovi ed ha incontrato il favore dell'assessore alla Toponomastica Costantino Monteverdi, che la proporrà alla commissione competente che con ogni probabilità la accoglierà.