Montorio (TE) protagonista della giornata conclusiva del premio nazionale Paolo Borsellino
Dopo dieci giorni di incontri, venti diversi momenti tra testimonianze, film, fotografie, documentari, teatro, oltre 5mila studenti coinvolti in 16 istituti di 12 Comuni in 4 province, la giornata conclusiva del premio nazionale Paolo Borsellino, organizzato da Leo Nodari dell'associazione "Società Civile" e dall'associazione "Libera" di don Ciotti in collaborazione con l'amministrazione comunale di Montorio, ha visto protagonista Montorio. Proprio nella nostra cittadina, infatti, sono stati consegnati i riconoscimenti ai prescelti per l'impegno sociale e civile. In sala civica c'erano così fra gli altri il superpoliziotto che arrestò Provenzano ed il padre del volontario italiano ucciso a Gerusalamme. Un premio per la legalità, quello del "Borsellino", in ricordo di un magistrato simbolo della lotta alla mafia, che quest’anno è diventato anche un premio per la pace. Ed è per questo motivo che il riconoscimento è andato anche a Michelagelo Frammartino, il padre di Angelo, il giovane cooperatore ucciso in Israele nell'agosto scorso da un palestinese mentre portava il suo aiuto alla pacificazione della zona. "Speriamo che il sacrificio di Angelo", ha detto Frammartino, "possa servire per la pace. E' l'unica speranza che ci è rimasta". E sempre per la pace è stato premiato il comandante provinciale dei carabinieri di Teramo, il colonnello Antonio Salemme, in rappresentanza dell'arma che ha dato il maggiore contributo di sangue nella tragedia di Nassiriya. E Nicola Cavaliere, l'uomo che arrestò Provenzano, direttore centrale del dipartimento anticrimine della polizia di stato, non poteva non rappresentare l'anima originaria del Premio, indirizzato all'affermazione della legalità e alla lotta alla mafia. Stessa motivazione per gli altri premiati: Luigi De Sena, prefetto di Reggio Calabria, già vice capo della polizia e direttore della Criminal-pol; Leonardo Guarnotta, presidente del tribunale di Termini Imerese, già membro del pool di Caponnetto a Palermo; Giuseppe Lumia, vice presidente della commissione bicamerale antimafia; Sandro Ruotolo, giornalista Rai; Primo Di Nicola, giornalista, caposervizio dell'Espresso; l'associazione "Addio Pizzo”, il movimento antiracket formato dai giovani e dai commercianti di Palermo.
Foto di Luciano Adriani
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