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Progetti "Adotta Reem" e "Jenin Kindergarten"

Autore: Roberto Andervill

IPSIA Varese - Istituto Pace Sviluppo Innovzione ACLI promuove il progetto "Adotta Reem"

Reem Elhihi è una ragazza palestinese che studia alla Facoltà di Farmacia dell’Università di Urbino.
Nata il 18 Marzo 1986 a Betlemme, Reem arriva in Italia nel 2004 assieme ad altri 15 ragazzi palestinesi. Questi sono stati scelti tra i liceali palestinesi usciti dalla Maturità con i voti migliori dal Vescovo di Urbino, Mons. Francesco Marinelli, per un progetto di 16 Borse di studio per altrettante Lauree.
Reem viene sostenuta per quanto riguarda le spese della retta Universitaria, i libri e la mensa; inoltre dorme in un Convento di Suore, che la ospitano e che gestiscono i soldi della sua Borsa di Studio.
Per il resto delle spese, quali i pasti quando la mensa è chiusa e l’igiene personale, Reem riceve qualcosa dalla sua famiglia dalla Palestina. La famiglia inoltre si occupa di mettere da parte i soldi che permettono a Reem di tornare a casa in aereo per le vacanze estive.
Il problema sorge per lei negli ultimi mesi del 2006, quando le condizioni di vita in Palestina per la sua famiglia peggiorano a seguito della grave crisi attualmente in corso nei Territori della Cisgiordania. Questo fa si che a Reem manchino i soldi per vivere, al punto che quando, durante le feste, la mensa universitaria è chiusa, lei salta i pasti.
Reem è in pari con gli esami previsti dalla sua facoltà, malgrado la difficoltà di imparare una lingua nuova come l’italiano, con la quale sostiene gli esami. Le votazioni restano nella media, al punto che per il secondo anno ottiene dall’ERSU di Urbino l’abbuono della retta universitaria, visti i suoi buoni risultati. Attualmente Reem frequenta il terzo anno, e quindi si prevede una sua permanenza in Italia per i prossimi tre anni. Infatti il sogno di Reem è di tornare in Palestina e mettere a frutto la sua laurea in Farmacia per il suo popolo.
L’IPSIA-Varese promuove quindi una raccolta fondi per aiutare Reem a vivere decentemente per il periodo che le rimane da stare in Italia. Dopo una approfondita discussione con lei, si è stabilita una cifra di circa 150 Euro al mese per le spese personali.

Quindi aiutaci ad aiutare Reem: REGALALE UN MESE DI VITA UNIVERSITARIA!!

Le donazioni si possono effettuare sul C/C N° 407791/86 di Banca Intesa – Filiale di Varese, ABI 03069, CAB 10810, con la causale “Adotta Reem”. L’ONG IPSIA-Varese può rilasciare, a richiesta, una ricevuta da utilizzare per la Dichiarazione dei Redditi dell’anno seguente alla Donazione, in modo da scaricarla dalle tasse.

GRAZIE!!!

Per ulteriori info:
Andervill Roberto – Vice Presidente
cell: 349/6423009
e-mail: r.andervill@alice.it


 

Progetto Kindergarten Al-Majd – Jenin

Contesto

Jenin, citta' dell'Autonomia Palestinese di circa 40.000 abitanti, si trova all'estremo nord della West Bank. All'interno della citta' e' presente il campo profughi, risalente al 1948, dove vivono circa 10.000 persone. Dopo la distruzione del campo ad opera dell'esercito israeliano avvenuta nel 2002, gli abitanti hanno avviato l'opera di ricostruzione, che e' tuttora in corso.

Si tratta di una delle aree presso cui la pressione dell'occupazione israeliana e' piu' forte. Le incursioni dell'esercito nella citta' e soprattutto nel campo profughi sono quotidiane. La presenza di checkpoint limita notevolmente la possibilita' di movimento.
A nord l'area e' di fatto isolata, in quanto il confine con Israele e' chiuso e di fatto non c'e la possibilita' di attraversamento (ad esempio verso la vicina Nazareth, distante solo una ventina di chilometri). La recente decisione da parte di Israele di sostituire presso tale confine la presenza dell'esercito con con un'agenzia di sicurezza sembra essere indice della volonta' di consolidare lo status quo quale confine permanente.
Dal punto di vista economico l'area e' una delle piu' depresse della West Bank: il livello medio dei salari e' il piu' basso della regione; a Jenin si stima che il tasso di disoccupazione sia circa del 50%.

L'area e' a prevalenza musulmana: i cristiani sono una piccola minoranza per lo piu' concentrati nel villaggio di Zebabde, e solo un numero ristretto sono a Jenin.
Nei villaggi e' anora forte lo stile di vita tradizionale e contadino.

Situazione del Kindergarten

Il Kindergarten Al-Majd e' situato nei pressi del centro della citta' di Jenin, gestito dalla famiglia cristiana Dababah, e ne costituisce la principale entrata economica.
L'asilo si trova all'interno di un normale edificio di abitazioni: la famiglia ha preso in affitto un appartamento e lo ha trasformato in asilo, mantenendo il bagno e la cucina. La struttura non versa in buone condizioni e ovviamente non ha le caratteristiche specifiche di un asilo per bambini.
I locali interni necessitanto di imbiancatura, ritrutturazione dell'impianto elettrico, sistemazione delle infiltrazioni d'acqua dal tetto ecc.
Inoltre sarebbero necessari anche dei materiali specifici per un asilo, come ad esempio, tappeti per permettere ai bambini di non stare a contatto del pavimento.
Per rendere piu' gradevole l'ambiente ai bambini, i muri necessitano di disegni colorati. Infine e' richiesta anche una maggiore dotazione di giocattoli (quelli a disposizione non sono sufficienti).

Presso l'asilo lavorano la direttrice e due educatrici. I bambini frequentano l'asilo da settembre a giugno e sono circa una trentina. Durante il periodo estivo sono comunque presenti circa la meta' dei bambini. L'eta' va da circa 2 mesi ai 4 anni.
I piu' piccoli hanno a disposizione una stanza con lettini (circa una ventina in uno spazio ridotto). In un'altra stanza ci sono dei materassi a terra per i bambini piu' grandi. C'e' poi un'altra stanza vuota e il corridoio a disposizione per giocare.
n generale l'aspetto non e' molto accogliente.

Anche l'ingresso dell'edificio (i locali dell'asilo si trovano al primo piano) ha un aspetto abbastanza malridotto (umidita' sui muri, necessita' di imbiancatura, etc...)

Di recente la citta' di Jenin ha instaurato un comitato di controllo, che ha giudicato insoddisfacenti le condizioni attuali dell'asilo. Pertanto, in assenza di migliorie, l'asilo verra' chiuso.

La retta pagata e' piuttosto esigua: per ciascun bambino si pagano 30 euro al mese (se sono 2 fratelli 50 e se 3 fratelli 60 euro). Questa retta cosi’ bassa permette alle famiglie di Jenin di avere un posto sicuro dove lasciare i propri bimbi, permettendo loro di andare a lavorare.
Tale entrata permette anche alla famiglia Dababah una vita minimamente decorosa.

Proposta di progetto

La stima della somma necessaria per coprire tutti i lavori e' indicativamente di 2000 euro. E' una cifra minima, pensando di utilizzare per la manodopera dei volontari. In funzione della cifra che verra' messa a disposizione verranno intrapresi in maniera graduale i lavori, partendo da quelli piu' urgenti.

La proposta da parte della delegazione di IPSIA e' di fare una donazione di 500 euro, sufficiente per la prima fase di lavori, ovvero: imbiancatura e riparazioni varie. A fronte della donazione verra' firmato un documento di ricevuta da parte dell'IPCP e in seguito verra’ integrato dalle ricevute di acquisto dei materiali per i lavori.

Inoltre verra' richiesto all'IPCP anche un report fotografico di avanzamento dei lavori via via che saranno eseguiti.

Per quanto riguarda la richiesta di giocattoli, proponiamo di istituire una campagna 'un giocattolo per la Palestina', raccogliendo dall'italia sia giocattoli da inviare in Palestina, sia fondi per acquistare 'giocattoli didattici' specifici per i bambini di quell'eta', che non sono reperibili in loco.

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