La generosità e l'umanità di Angelo
Teresa Franco ha ricordato il suo amico Angelo durante i funerali di Monterotondo del 15 agosto 2006 leggendo il testo de "l'Amaca" di Michele Serra pubblicato su "la Repubblica" il 13 agosto 2006. Di seguito la trascrizione dell'intervento di Teresa.
Voglio ricordare Angelo con le parole di un intellettuale che amava leggere: Michele Serra.
<< Baricco si domanda, e ci domanda, se abbiamo ereditato dalla rivoluzione democratica occidentale anche “una certa idea di anima e di spiritualità.” Se cioè siamo ormai vuoti come gusci, secondo l’idea che hanno di noi per esempio le masse islamiche, oppure qualcosa di umanamente forte ci appartiene ancora. Una piccola grande risposta viene dalla breve vita di Angelo Frammartino, il volontario pacifista italiano ucciso a Gerusalemme da un povero fanatico. Non ci sono parole per descrivere l’ingiustizia atroce di quel delitto. Ma la generosità e l’umanità di Angelo, così come emergono dalle parole disperate dei suoi familiari e dei suoi compagni, ci aiutano a riempire in qualche modo (un gran bel modo) il nostro guscio vuoto. Guai a chi sorride con amara sufficienza di fronte all’ultima e-mail di Angelo, “bisogna tornare ad amare ogni giorno”. Sono parole solo apparentemente indifese, solo formalmente ingenue. L’amore può essere pugnalato alle spalle, la fraternità tradita ogni minuto, ma un ragazzo che a 24 anni vive (e muore) per fraternità rinnova sia la testimonianza evangelica sia l’umanitarismo democratico e socialista. Le radici dell’Europa, quelle buone, quelle fertili >>.
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