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Proposta di conferimento di un'onorificenza al valor civile - Provincia di Roma

Il Consiglio Provinciale di Roma, nella seduta del 21 settembre 2006, si è riunito per ricordare Angelo.
Il Consiglio ha approvato all'unanimità la richiesta, da trasmettere al Presidente della Repubblica, del conferimento di un'onorificenza al valor civile in memoria di Angelo Frammartino.
Al dibattito hanno partecipato il Presidente del Consiglio Provinciale Labbucci, i consiglieri Benvenuti, Fabbri e Ruggeri, il Presidente della Provincia Gasbarra ed il Sindaco di Monterotondo Lupi.
Tutti gli intervenuti hanno manifestato l'apprezzamento per l'"esempio" ed il "sacrificio" di Angelo.
L'ordine del giorno, in cui si esprime "la solidarietà, la vicinanza e l'affetto nei riguardi di Angelo" e la "disponibilità tangibile" a favore della fondazione in ricordo di Angelo, è stato approvato all'unanimità con 36 voti favorevoli.

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Amministrazione Provinciale di Roma

Atti del Consiglio Provinciale

Trascrizione da nastro magnetico

Seduta n. 3041 di giovedì 21 settembre 2006

CONSIGLIO PROVINCIALE DI ROMA

Seduta del giorno giovedì 21 settembre 2006

Ore 10:30

Resoconto stenografico da supporto digitale

Presiede il Presidente del Consiglio, On. Adriano Labbucci

Segretario: Segretario Generale della Provincia di Roma, Dr. Francesco Colacicco

Il Presidente invita il Segretario Generale a procedere all'appello nominale dei Consiglieri per la verifica del numero legale. Procedutosi da parte del Segretario Generale all'appello nominale, risultano presenti 31 Consiglieri.

PRESIDENTE LABBUCCI: Prego Consigliere Benvenuti.

CONSIGLIERE BENVENUTI (A.N.): Grazie Presidente. Io intenderei chiedere all'aula e al Presidente di rendere omaggio ad una donna di cultura che in questi giorni è scomparsa: Oriana Fallaci. Abbiamo saputo che altri enti, sappiamo che altri enti, compreso il Comune di Roma, stanno facendo una serie di iniziative. Riterrei che un minuto di silenzio in apertura di questo Consiglio Provinciale possa essere un degno ricordo della donna e soprattutto della persona di cultura che è stata Oriana Fallaci.

PRESIDENTE LABBUCCI: Io accolgo la proposta del Consigliere Benvenuti perché, al di là delle opinioni politiche e culturali che ognuno può avere, sicuramente Oriana Fallaci è stata una figura conosciuta nazionalmente e internazionalmente. Quindi, chiedo all'aula di svolgere un minuto di silenzio in ricordo di Oriana Fallaci.

Il Consiglio Provinciale osserva un minuto di silenzio

PRESIDENTE LABBUCCI: Grazie Consiglieri. Se magari lì in fondo si possono accostare le porte, sennò rimbomba tutto. Grazie. Dico ai Consiglieri per informazione che stiamo facendo i lavori, e quindi per qualche Consiglio dovremo utilizzare l'entrata posteriore, ma questo per uno o due Consigli ancora, poi dopo tutto ritornerà a posto. Ora, alla ripresa dopo la pausa estiva del Consiglio, anche a nome di tutti i gruppi politici, e credo che questo così come abbiamo fatto prima con un minuto di raccoglimento sia un fatto importante perché credo che dia dignità e serietà a questo Consiglio Provinciale, si è deciso alla ripresa dalla pausa estiva da parte appunto di tutti i gruppi politici di ricordare il giovane Angelo Frammartino della nostra comunità di Monterotondo, e quindi della Provincia di Roma, che come tutti sanno è stato ucciso a Gerusalemme il 10 agosto u.s. Questo ha provocato grande emozione in tutto il nostro paese. Angelo Frammartino stava lì per un impegno di pace, di solidarietà, non violento, tutti valori che fanno onore a lui e che debbono fare onore al nostro paese intero. L'emozione che ha suscitato è stata un'emozione unanime, al di là degli schieramenti politici. La comunità di Monterotondo, e non solo, l'intera provincia si è stretta intorno ai familiari nel ricordo di Angelo. Quindi, in maniera anche irrituale, ma questo anche per sottolineare il peso, l'importanza e anche la testimonianza che l'intero Consiglio Provinciale vuole dare, si è deciso di promuovere un ordine del giorno firmato da tutti i gruppi politici del Consiglio di cui io do lettura, e che avanza, anche in maniera deferente rispetto alle autorità che dovranno farlo, una proposta. Ringrazio anche qui la comunità di Monterotondo. È presente il Sindaco Lupi, io lo inviterei a sedere qui ai banchi con noi visto che rappresenta l'intero Consiglio Comunale. Vedo anche diversi amici di Angelo Frammartino che lo hanno conosciuto e con lui hanno condiviso anche tanti momenti. Do lettura di questo ordine del giorno che, ripeto, è stato sottoscritto da tutti i gruppi provinciali. "Il Consiglio Provinciale, premesso, che il 10 agosto scorso veniva barbaramente assassinato a Gerusalemme Angelo Frammartino; che il giovane volontario, residente a Monterotondo, partecipava ad un progetto di cooperazione internazionale volto a sviluppare programmi di prevenzione e di forme di devianza giovanile, di recupero e di reinserimento sociale, in un quadro di sostegno attivo al dialogo, all'aggregazione, all'integrazione ed alla pacifica convivenza tra bambini e ragazzi arabi ed ebrei. Considerato che, nel dolore della drammatica circostanza è apparsa in tutta la sua limpidezza la vitalità morale e ideale di Angelo, la sua sincera e appassionata coerenza con i valori della pace e della non-violenza, testimoniate dal suo impegno civile e politico, dai suoi scritti, dalla sua partecipazione all'esperienza diretta a Gerusalemme purtroppo rivelatasi fatale; che in un momento particolarmente segnato da tensioni, conflitti ed emergenze umanitarie in Medio Oriente, il messaggio pacifista e non violento di Angelo Frammartino, ampiamente diffuso dai mass media nazionali ed internazionali, assume un alto valore simbolico, esempio di virtù ideali e senso di profonda responsabilità; ritenendo Angelo Frammartino meritevole di alto riconoscimento da parte delle istituzioni della Repubblica Italiana, certo di interpretare un diffuso e profondo sentimento della popolazione della Provincia, il Consiglio Provinciale impegna il Presidente della Provincia, Onorevole Enrico Gasbarra, a trasmettere al Presidente della Repubblica la richiesta di conferimento di una onorificenza al valore civile alla memoria di Angelo Frammartino". Questo è il testo che è stato sottoscritto da tutti i gruppi della Provincia. Prego Consigliere Fabbri.

CONSIGLIERE FABBRI (RIF. COM.): Colleghi e Presidente, io volevo aggiungere all'importante testo che oggi ci apprestiamo a votare due piccole considerazioni, facendo una premessa molto serena.

Partecipa il Vice Segretario Generale Vicario, Dr. Pasquale Coviello.

CONSIGLIERE FABBRI (RIF. COM.): Io credo che Angelo, che era iscritto al nostro partito, non debba essere considerato, e credo che questo sia nella sua vita, nel suo impegno, sia oggi che lo ricordiamo qui alla presenza del Sindaco, vedo che ci sono anche dei suoi amici nel pubblico, con la premessa che appunto credo che l'importante, e questo lo dico anche in senso autocritico rispetto a come anche la sinistra spesse volte davanti a militanti, iscritti che hanno perso poi la vita in tragiche situazioni, questa ancora più tragica e ancora più complicata, quindi dico a parte questo credo che la cosa importante sia che noi Consiglio possa continuare a fare quello che in alcuni momenti ha fatto, che a partire dalla vita di tale esempio del lavoro quotidiano che i giovani fanno, e in questo caso particolare un impegno di volontariato in un altro paese a contatto con i bambini e con i ragazzi palestinesi, con il lavoro quotidiano di aiuto, possa rappresentare anche per noi un elemento, non di modello, ma di confronto reale del rapporto fra quello che è l'isolamento, la separazione, che i giovani spesso vivono rispetto ai grandi drammi del mondo. E credo che qui parliamo di guerra, parliamo anche del militare morto ieri in un altro paese del mondo. Quindi penso che noi dobbiamo considerare questo momento, questa richiesta al Presidente della Repubblica, come un primo momento che deve garantire il Consiglio, e quindi con il coinvolgimento della Giunta e del suo Presidente, a far sì che non solo possiamo anche trovare un momento di approfondimento nel senso che io credo che la Provincia, il suo Presidente, i gruppi politici, possono anche provare a fare un approfondimento sul valore di quello che un giovane così ha portato in un altro paese, non per la storia degli italiani che non mi interessa ma perché in questo modo l'elemento del volontariato e lo stare vicino in particolare a chi soffre e a chi soprattutto è figlio, ed è ancora più sofferente per i bambini vivere questa condizione che è la condizione in qualche modo della guerra come hanno vissuto, non io per fortuna ma la generazione precedente alla mia, debba aiutarci in questo lavoro. Quindi io invito anche questo Consiglio ad adoperarsi per fare un approfondimento anche su che cosa è il volontariato, qual è la condizione che vivono quei paesi, cosa significa la cooperazione internazionale, cosa sono le grandi associazioni che lavorano nell'impegno internazionale inteso come iniziativa. Quindi mi auguro che questo sia l'inizio di un percorso e mi auguro anche che noi possiamo documentare quello che è il lavoro di tanti ragazzi come Angelo che hanno fatto e fanno quotidianamente una scelta proprio materiale, di provare a cambiare il mondo con una parola un po' grossa, ma soprattutto a cambiare le relazioni per dimostrare che molte volte davanti agli interessi terribili delle guerre c'è chi invece pensa che l'impegno rappresenti anche un elemento che mette in discussione la logica della guerra e della violenza, che in questo periodo ma da più tempo in quei territori e nel mondo continuano ad essere presenti. Grazie.

PRESIDENTE LABBUCCI: Grazie Consigliere. Prego Consigliere Ruggeri.

CONSIGLIERE RUGGERI (D.S.): Onorevole Presidente della Provincia di Roma, signor Sindaco del Comune di Monterotondo, onorevoli colleghi, è passato più di un mese da quella terribile serata di agosto in cui apprendemmo della tragica e assurda morte di Angelo Frammartino, il giovane volontario ucciso a Gerusalemme mentre partecipava ad un progetto di solidarietà internazionale. Tanto si è detto e scritto in quei momenti drammatici e nei giorni che sono seguiti. Tanto abbiamo ascoltato e letto. Hanno definito Angelo piccolo eroe della pace, emblema del nuovo pacifismo. Ancora oggi continuano a moltiplicarsi in tutta Italia manifestazioni, marce, fiaccolate intitolate alla sua memoria. Credo sia giusto però ricordare Angelo soprattutto per quello che era: semplicemente un ragazzo che viveva normalmente, coerentemente, profondamente la sua vita che era piena di tante cose, e tra queste un impegno politico, civile, sincero, pulito, prò e mai contro. Un ragazzo che aveva tutta la vita davanti a sé, obiettivi da raggiungere come una laurea ormai prossima, sentimenti da coltivare e sogni da realizzare. Un ragazzo che però considerava importante ed addirittura necessario spendersi in prima persona per le sue buone idee, che era partito da casa per regalare il sogno di una vita normale a bambini che non conoscono il significato di normalità per come lo intendiamo noi e i nostri figli perché la loro quotidianità e fatta di odio, violenza e disperazione. Un ragazzo che aggiungeva il suo personale contributo, piccolo eppure immenso, alla costituzione di un mondo e di un domani diversi, più giusti, pacificati, anche in quei luoghi martoriati da una storia fatta di guerra e di soprusi. Il giorno dei funerali in quel Ferragosto caldo, triste e indimenticabile, poteva essere un giorno di rabbia e di rancore. Chi c'era, come me e lei signor Presidente, oltre al dolore e alla commozione che riempivano l'aria ricorda invece un grande e condiviso sentimento di speranza, ricorda parole di pace, di fiducia e di vicinanza. Ricorda un padre che non chiede vendetta e non porta rancore, ricorda ragazzi che seppure stravolti dal dolore trovano conforto in un messaggio di speranza, un messaggio che veniva direttamente da Angelo, dalle parole che ha lasciato come testamento ideale a tutti noi. La grande eccezionalità di Angelo sta nel fatto che lui stesso considerasse normale, oltre che doveroso, testimoniare con i fatti e con le azioni; che le belle parole e le belle idee in cui credeva potevano e possono essere realizzate; che valori come la pace, la non violenza, la solidarietà, diventano utopia solo nel momento in cui ognuno di noi pensando di poter fare poco finisce col non fare nulla. Angelo sarebbe diventato adulto restando una bella persona, magari uno stimato professionista, sicuramente un ottimo padre. Resterà invece un ragazzo per sempre, fermo nella memoria dei tanti che lo hanno conosciuto ed amato come quelli che hanno imparato a conoscerlo e ad amarlo senza avere avuto la possibilità di farlo quando era in vita. Resterà un esempio senza essere stato eroe o martire perché il suo eroismo si chiamava generosità e il suo sacrificio semmai è stata la coerenza che lo ha accompagnato fino al giorno terribile della sua morte. Per questo credo che Angelo, questo sorridente ragazzo della meglio gioventù della sua generazione, sarà ricordato per ciò che è stato, per ciò che è stata la sua vita più che per le circostanze della sua morte. E proprio per questo credo sia importante che le istituzioni di questo paese concedano il giusto riconoscimento alla sua memoria, quel riconoscimento che la esorto signor Presidente a voler chiedere al Presidente della Repubblica a nome di questa assemblea, una Medaglia al Valore Civile. Non risarcirà Angelo della vita che non ha vissuto, né aiuta ad arginare il dolore di quanti lo rimpiangeranno per sempre, ma può essere il segno che le idee di Angelo, che le idee in cui Angelo credeva, idee valide per tutti perché rivolte alla buona volontà di ognuno, smettano di essere considerate utopie e diventino strade da percorrere. Può essere il riconoscimento che occorre più forza, impegno e coraggio a lavorare per la pace piuttosto che alimentare sentimenti di guerra. Può essere un'affermazione di valori molto più forte ed efficace di qualunque proclama, un messaggio diretto alle coscienze di giovani come Angelo per i quali esistono milioni di cose più importanti di una medaglia, un messaggio diretto alla conoscenza di quelli più lontani dalle idee di Angelo perché magari riflettano e comprendano, un messaggio diretto alla coscienza di chi verrà dopo di noi e dopo di loro a cui abbiamo il dovere di trasmettere attraverso il ricordo di persone come Angelo l'impegno a costruire un futuro di pace. Grazie colleghi. Io finisco il mio intervento ringraziando il mio gruppo consiliare e il mio Capogruppo che mi hanno permesso di intervenire su questo ordine del giorno. Grazie a tutti.

PRESIDENTE LABBUCCI: Grazie Consigliere Ruggeri. Prego Consigliere Benvenuti.

CONSIGLIERE BENVENUTI (A.N.): Grazie Presidente. Il nostro gruppo immediatamente, anche nella differenza delle posizioni, ha assunto l'onere e l'onore di firmare questo documento perché riteniamo che, al di là di qualunque forma, e la forma della solidarietà e dell'intervento internazionale in quei territori e in quei scenari difficili è una cosa veramente non dico eroica ma importante e fondamentale, nel ricordare anche gli altri esempi militari che purtroppo sono caduti, i religiosi che sono caduti, i laici come Frammartino che nello svolgimento del loro impegno importante per la solidarietà, per la pace, per la difesa soprattutto dei minori, dei bambini, così tanto colpiti in quei territori, ma soprattutto per la difesa delle popolazioni colpite dalla guerra, colpite dalle carestie, io penso che sia un grosso esempio. Averlo fatto tutti insieme forse ha rafforzato veramente l'importanza di questo esempio, di questo sacrificio di Frammartino, questo ragazzo che poteva fare altre cose rispetto invece ad un impegno molto importante, un impegno a livello internazionale. Quindi un segnale forte che chiediamo al Presidente della Provincia, l'Onorevole Gasbarra, nei confronti del nostro Stato e della nostra nazione con un riconoscimento ufficiale. Io penso sia il modo giusto, più giusto veramente di interpretare un sentimento diffuso tra i cittadini e soprattutto di dare un segnale importante alle giovani generazioni. Grazie.

PRESIDENTE LABBUCCI: Grazie Consigliere Benvenuti. Se non ci sono altri Consiglieri io darei la parola al Sindaco di Monterotondo, Antonino Lupi. Grazie Sindaco per essere venuto.

DOTT. LUPI (SINDACO DI MONTEROTONDO): Innanzitutto voglio ringraziare questo Consiglio, il Presidente, per due motivi. Il primo è quello dell'iniziativa che è stata intrapresa questa mattina che permette di dare il via ad un percorso che speriamo si concluda con il riconoscimento da parte della massima autorità dello Stato del valore e dell'impegno di Angelo Frammartino, impegno di giovane, semplice giovane volontario che nello slancio di generosità che lo caratterizzava lo ha portato a perdere la vita a Gerusalemme. Un altro motivo di ringraziamento è quello di avere l'opportunità attraverso la mia persona, attraverso anche i ragazzi amici di Angelo, di essere qui presente a parlare di lui. Angelo e la vicenda di Angelo ha sconvolto in maniera forte la nostra comunità, che ha vissuto momenti di autentico dolore ma ha permesso alla stessa comunità di fare un'esperienza collettiva molto forte. Io credo che i giorni che sono stati vissuti a Monterotondo, in un periodo peraltro assolutamente strano per mobilitare le città, rimarranno un segno importante e faranno parte della nostra storia. Angelo era ed appariva un ragazzo normale, come la sua famiglia appariva una famiglia normale. Ebbene, questo ragazzo, questa famiglia, invece ha saputo parlare al cuore e alle coscienze delle singole persone, e credo anche alla coscienza collettiva. E allora un motivo di speranza viene da questa vicenda. Questa gioventù di cui tanto si parla a vuoto come gioventù vuota di valori, come gioventù incapace di assumere responsabilità personali e collettive, queste famiglie che noi riteniamo assolutamente prive di valori e incapaci di guidare i propri ragazzi nella costruzione della propria personalità fondata su idee e su valori forti, invece esistono nel nostro paese. Sono nascoste. Forse i mass media, e forse anche la nostra disattenzione, non ci permettono di scoprire e di conoscere nel profondo. Invece queste realtà ci sono e sono assolutamente importanti. E allora vale la pena di sostenere le famiglie, sostenere i nostri ragazzi, perché nascano fiori belli come quelli che abbiamo visto sbocciare in questo ragazzo. Angelo credo che lasci una forte testimonianza a tutti noi. In particolare la nostra comunità si sente fortemente coinvolta nel raccogliere il testimone lasciato da Angelo, però vuole farlo in maniera tale che il pensiero autentico di Angelo venga assolutamente salvaguardato da ogni sorta di speculazione, anche nobile, comunque che possa in qualche modo venire a distorcere il pensiero di Angelo. E allora abbiamo voluto, incontrandoci anche con le diverse realtà che in un modo o nell'altro sono state coinvolte nella vicenda di Angelo Frammartino - parlo dell'amministrazione comunale, dell'ARCI, del progetto "Sviluppo della CIGL", ma anche le tante realtà giovanili a lui vicine - insieme alla famiglia creare una sorta di coordinamento che attraverso la definizione di una carta dei valori possa garantire che tutto quello che avviene e che avverrà nel nostro paese e in qualche modo è collegato al nome di Angelo Frammartino non venga in alcun modo distorta. Noi vediamo in questi giorni tantissime realtà, soprattutto istituzionali, che ci chiedono di poter intraprendere un'iniziativa che sia la denominazione di una piazza, di un istituto, di un centro sociale. Ci si invita a marce della pace, ad incontri in cui si ragioni di solidarietà internazionale. Ebbene, noi vogliamo assolutamente fare in modo che tutto questo e che tutte queste iniziative avvengano all'interno di questo contesto, appunto perché non ci sia alcuna strumentalizzazione. Angelo è un ragazzo semplice, è un ragazzo normale che ha vissuto un'esperienza straordinaria che si è conclusa così drammaticamente. Il nome e la vita di un ragazzo non deve essere in alcun modo strumentalizzata. Vi ringrazio, ringrazio il Presidente per l'onore che ci dà e soprattutto per l'iniziativa che speriamo possa concludersi favorevolmente con la concessione della più alta onorificenza a favore del nostro caro e carissimo ragazzo Angelo Frammartino.

PRESIDENTE LABBUCCI: Grazie Sindaco. Ora la parola al Presidente della Provincia, Enrico Gasbarra.

PRESIDENTE GASBARRA: Grazie signor Presidente del Consiglio, grazie ai colleghi Consiglieri Provinciali, grazie signor Sindaco di Monterotondo di aver aderito all'invito a partecipare a questa seduta. È una seduta che ci fa onore, è una seduta che raccoglie un po' quella sfida dell'utopia - che poi non è utopia - che anima tanti ragazzi e tante persone e che animava Angelo, quella di portare unite le istituzioni e le forze politiche al grande obiettivo e al grande traguardo della pace. Oggi le istituzioni e la politica grazie ad Angelo segnano e scrivono una bella pagina, scrivono un bell'ordine del giorno nel contenuto e nelle firme perché vede le firme di tutti i gruppi presenti in Consiglio Provinciale. Raramente accade, questa volta è accaduto. È accaduto per raccogliere un messaggio, per raccogliere un'idea, per raccogliere un atto, per raccogliere un gesto ma per raccogliere una sfida, una sfida quotidiana a cui tutti noi siamo chiamati. La pace è un percorso difficile, ne abbiamo discusso tante volte nella nostra assemblea in questi tre anni e qualcosa, chiamati a discutere su tanti eventi e fatti che hanno scosso le coscienze di tutto il mondo. Lo siamo stati anche questa volta, il 10 agosto. Molti di noi erano in vacanza. Il 10 agosto per eccellenza è il giorno e la notte delle stelle e si esprimono i desideri. Angelo stava percorrendo un desiderio reale, una scelta reale. Cos'è una testimonianza, un atto eroico? È un gesto semplice che poi gli altri raccontano, è un gesto di scelta, di sacrificio, ed è una identità. Si parla molto delle nuove generazioni, ogni volta si parla delle generazioni. Quando eravamo ragazzi noi ci veniva attribuita un'etichetta, quando erano ragazzi quelli che ci avevano preceduto altrettanto. Di questa generazione si dice molto, se ne parla molto: in realtà, forse, come sempre, ma questa volta un po' di più, si comprende poco, la si ascolta poco, la si conosce poco, la si aiuta poco. Non è la generazione delle patatine e della coca-cola, non è la generazione del disimpegno, non è la generazione dell'opportunismo. Chi ha la possibilità, come molti di noi, di incontrare i giovani nota una generazione invece straordinaria. Certo, con il loro cammino complesso, con il loro cammino difficile, con i loro tormenti, con le loro difficoltà, ma una generazione generosa, una generazione che riflette, una generazione se volete magari posta a confronto con quella che io ricordo di più che è la mia, meno identificata, meno dirompente, meno evidente ma più concreta. Basta andare nei centri sociali, andare negli ospedali, andare nei centri del volontariato e trovare tanti giovani, tanti esempi. Basta andare nei luoghi dello Stato: quanti giovani servono e onorano il nostro paese e la nostra patria? Sono esempi straordinari dei quali e per i quali forse le istituzioni e la politica devono occuparsene di più, devono pensare in un modo diverso. Ecco, in quella notte dei desideri Angelo ci ha dato un esempio, un esempio che abbiamo vissuto con dolore come ricordava il collega Ruggeri. In quel giorno diverso, difficile ma importante. Un Ferragosto diverso è stato nella mia vita, nella vita di chi ha partecipato a quella giornata, anche da chi l'ha letta, l'ha conosciuta, l'ha saputa. Una giornata importante, dicevo difficile perché il ricordo della morte di un ragazzo è straziante, è straziante per tutti, ma sono emersi con chiarezza - e quelli credo siano gli elementi che maggiormente dobbiamo raccogliere - innanzitutto una grande solidarietà della comunità e di una città che si è stretta. Le nostre comunità hanno tante difficoltà: si parla della solitudine delle comunità, dell'incapacità di essere l'uno accanto all'altro. Quel giorno quella città era unita, era legata ai destini e al dolore di quella famiglia, al dolore che l'intera comunità viveva. Il secondo elemento straordinario è stato l'atteggiamento, il carattere della famiglia e dei genitori. Io credo che quando la morte entra dentro una famiglia e passa nel percorso di figli si apre la ferita più profonda dentro il cuore delle persone. Anche il linguaggio, anche la lingua italiana ma tutte le lingue del mondo hanno trovato per la scomparsa dei familiari un nome: la scomparsa di un marito, di una moglie. Non hanno trovato - si parla di orfani, di vedove - non hanno trovato un nome per la scomparsa di un figlio perché nel senso più profondo del sentimento la cosa più innaturale è il dolore più profondo che non trova neanche la parola della definizione. E con questo dolore la famiglia Frammartino ha testimoniato alla comunità, alle istituzioni che erano lì, un'altra grande lezione. Sarebbe stata naturale la rabbia, sarebbe stato naturale di dire "lasciateci soli con il nostro dolore". No, una famiglia colpita così duramente dal dolore ha tirato fuori il più grande gesto d'amore: il perdono è il significato che il loro figlio gli aveva lasciato. Il significato che costruire la pace costa, costruire la pace è scelta, costruire la pace è fatica, costruire la pace è capire l'altro che la pensa diversamente da te. Ci sono varie tesi su come raggiungere la pace. Il primo elemento è seguire la strada dell'amore, e la strada dell'amore è l'accettazione dell'altro. Ecco, la seconda lezione di quella giornata è stata questa. La terza sono stati i ragazzi. I ragazzi hanno preso in mano quella giornata, hanno tra virgolette rotto il protocollo qualora ce ne fosse, e hanno espresso i loro sentimenti nei confronti di Angelo, sentimenti di adolescenti, e hanno voluto dire la loro, hanno raccontato i loro percorsi, la loro storia, hanno raccontato qual'è il loro traguardo, qual'è la loro speranza, hanno raccontato perché il loro impegno nel volontariato in modo molto semplice, molto diretto. Non hanno espresso rabbia, hanno invocato speranza, hanno chiesto un mondo diverso, hanno chiesto un percorso per un mondo diverso. Io ho avuto modo di dire che dovevamo raccogliere soprattutto i giorni precedenti all'esperienza di Angelo più che il giorno della morte e mi auguravo - e il mio augurio oggi sta diventando solida realtà - che i giorni migliori li avremmo avuti dopo se li avessimo capiti, se li avessimo raccolti. Oggi la Provincia di Roma li raccoglie, li raccoglie tutti insieme, ed è un primo passaggio importante. Sicuramente assumo l'impegno di trasmettere al Capo dello Stato la richiesta che il Consiglio voterà. Diceva Ruggeri non per risarcire, non è questo il senso, non lo avrebbe voluto Angelo, ma per ribadire sì. Io credo che la richiesta della più alta onorificenza dello Stato da dare ad Angelo è una medaglia di identità, è un riconoscimento ad una generazione. Ecco, è uno di quei primi passi che forse i giovani e le generazioni aspettano: lo Stato che si identifica in loro e che ti dice grazie, e che assume quel modello di impegno come un modello importante, un modello da seguire. Quindi trasmetterò sicuramente la richiesta, mi spenderò per l'accoglimento. Il Presidente Napolitano è persona sensibile, lo sta dimostrando nei primi mesi del suo impegno di Capo dello Stato. Ma annuncio anche l'impegno della Provincia di Roma, si sta definendo in questi giorni anche l'intesa con la famiglia, a testimoniare questa identità. Trovo molto giusto quanto la comunità e il Sindaco stanno facendo di non disperdere, di non alterare questo messaggio, di non spezzarlo seppur con le nobili intenzioni di molte delle istituzioni e di molte delle associazioni, di molte delle parti politiche, ma di lasciarlo dentro ad uh contenitore di unità, di bene che appartenga a tutti. Annuncio, signor Sindaco, che la Provincia vi sarà accanto. Credo veramente possa nascere una fondazione, un coordinamento, che un po' si denomini nel senso e nel percorso di Angelo, un po', come definirlo, che ne so, "i ragazzi della pace di Angelo", e che possa far diventare Monterotondo punto di riferimento del dibattito a più voci dell'idea della pace, della solidarietà e del mondo. Definire un percorso durante l'anno di incontri lì, nella comunità, magari dedicando proprio il mese di agosto di ogni anno a questi incontri, a questi seminari, a questi gesti, a questo percorso di confronto, di ascolto, di idee, dove le istituzioni vengano più che richiamino, e dove tutti insieme cerchiamo di ascoltare magari quei giovani che hanno parlato in quell'occasione e che dobbiamo trovare il modo perché continuino a parlare e perché continuiamo ad ascoltarli. Quindi le ribadisco la mia disponibilità, una disponibilità tangibile del Consiglio Provinciale e dell'amministrazione tutta ritengo, per sostenere anche tangibilmente la fondazione o il coordinamento a cui voi darete il nome. Grazie.

PRESIDENTE LABBUCCI: Grazie al Presidente della Provincia. Ora mettiamo in votazione... Prego.

CONSIGLIERE RUGGERI (D.S.): In un passaggio dell'ordine del giorno dove si cita "arabi ed ebrei" io credo che, se l'assemblea è d'accordo, si potrebbe modificare con: "tra palestinesi e israeliani". Credo sia un termine più adatto.

PRESIDENTE LABBUCCI: Sì, anch'io penso che il termine sia più adatto se non ci sono obiezioni perché è più corretto da un punto di vista proprio storico e politico. Quindi l'ordine del giorno con quella modifica lo mettiamo adesso in votazione. Il Presidente dichiara aperta la votazione. Procedutosi alla votazione elettronica, il Presidente dichiara che l'ordine del giorno è: APPROVATO all'unanimità con 36 voti favorevoli

PRESIDENTE LABBUCCI: Credo che sia un atto di grande intelligenza e sensibilità che fa onore a questo Consiglio, quindi vorrei ringraziare tutti i Consiglieri, vorrei ringraziare il Sindaco e tutte le persone del pubblico che sono accorse a testimoniare anche qui la solidarietà, la vicinanza e l'affetto nei riguardi di Angelo. Veramente un grazie di cuore a tutti.

- Applausi in aula -

PRESIDENTE LABBUCCI: La parola al Presidente della Provincia per una comunicazione.

PRESIDENTE GASBARRA: Comunico, ai sensi del Regolamento, che ho proceduto alla nomina della nuova Vice Presidente per le dimissioni di Rosa Rinaldi relative all'impegno di Sottosegretario che sta svolgendo, e ho nominato Vice Presidente Tina Rozzo che è qui oggi in aula. L'occasione mi è propizia per ringraziare nuovamente per il lavoro svolto Rosa Rinaldi, e per augurare un buon lavoro a Tina Rozzo e un rapporto sempre più proficuo tra la Giunta, la Vice Presidente, il Consiglio e le Commissioni. Grazie.

PRESIDENTE LABBUCCI: Diamo il benvenuto alla Vice Presidente a nome di tutto il Consiglio. Bene, ci sono alcune question time. Il Consigliere Benvenuti ne ha presentate alcune. È presente l'Assessore Romanzi. Adesso le indico. Consiglieri e Assessori per cortesia riprendiamo posto in aula perché abbiamo diverse questioni da affrontare. Prego Consigliere Benvenuti.

CONSIGLIERE BENVENUTI (A.N.): Grazie. Prima volevo prendere un attimo la parola sull'ordine dei lavori per chiedere appunto che quest'oggi si possa discutere, a conclusione del Consiglio, l'ordine del giorno che è stato oggetto della firma di tutti i gruppi della Casa delle Libertà per quanto riguarda la solidarietà al Santo Padre, rispetto a quello che è successo in questi giorni e quindi alle polemiche accadute. Questa è la richiesta.

PRESIDENTE LABBUCCI: Come diceva lei adesso facciamo svolgere il question time e le due delibere che abbiamo e dopo faremo una discussione in merito.

CONSIGLIERE BENVENUTI (A.N.): La ringrazio.

PRESIDENTE LABBUCCI: C'è qui l'Assessore Romanzi che quindi può rispondere....