Durante l'incontro del 4 gennaio 2007, tenutosi a Caulonia Marina sul tema "La pace, la giustizia e la non violenza: valori fondanti di un mondo migliore", è stato proposta l'intestazione della villa comunale ad Angelo Frammartino.
I genitori e la sorella di Angelo non hanno potuto essere presenti all'iniziativa. Hanno però scritto una lettera che è stata letta durante la manifestazione:
Signori,
vi rivolgo un ringraziamento affettuoso e riconoscente perché avete partecipato a quest’incontro per ricordare Angelo. Un ringraziamento particolare indirizzo alle autorità civili e religiose: al Prefetto di Reggio Calabria, dott. Luigi De Sena, e alla dott.sa Latella che qui lo rappresenta; al Commissario Prefettizio dott. Giuseppe Priolo che ha confermato la decisione, già assunta con grande sensibilità dal Sindaco Campisi, dalla Giunta e dal Consiglio Comunale di Caulonia, di far svolgere quest’incontro, e per l’invito rivoltomi di parteciparvi. Estendo anche a questi ultimi il mio ringraziamento. Con tutti i presenti mi scuso per non poterci essere. Non mi sento ancora pronto a ritornare in Calabria senza Angelo. Appena possibile verrò a ringraziarvi tutti, di persona, per tutto quello che avete fatto, ed è stato moltissimo, per ricordare Angelo.
Un ringraziamento particolare indirizzo al Vescovo della diocesi di Locri-Gerace, Monsignor Giancarlo Bregantini, persona ricca di cultura, ma soprattutto di umanità, attenta alle sofferenze del mondo e preoccupata delle lacerazioni e delle angosce dell’uomo dell’inizio del Terzo Millennio. Egli, sin dalle prime ore successive alla morte di mio figlio, ha avuto espressioni di apprezzamento per la sua scelta, parole di conforto per i familiari e di condivisione delle mie dichiarazioni di perdono e di assenza di rancore verso alcuno. Le parole del Vescovo mi hanno molto aiutato, anche di questo lo ringrazio, a non discostarmi dalla giusta strada, su cui mi ero messo già nelle ore successive alla tragedia. Le parole che Angelo mi diceva sempre sono state per me, in quelle prime ore drammatiche, l’unico punto di riferimento. Monsignor Bregantini, in tutta questa dolorosa vicenda ha avuto una presenza speciale. La sua vicinanza mi ha fatto molto riflettere.
Rivolgo un ringraziamento al rag. Saraco Tobia, responsabile dell’Associazione Guide e Scouts d’Europa e ad Antonio Tassone, responsabile della Charitas parrocchiale di Caulonia per avere pensato ed organizzato la marcia per la pace svoltasi nel mese di agosto a Caulonia Marina per ricordare Angelo.
Ringrazio tutti i sindaci presenti: il Sindaco di Monterotondo, Antonino Lupi, e i sindaci del nostro comprensorio che hanno già partecipato ad altri momenti per ricordare Angelo. Penso alla fiaccolata, organizzata dall’Amministrazione Comunale di Caulonia, la sera del 17 agosto nel Centro Storico, all’apertura dell’edizione 2006 del festival “Tarantella Power” che la stessa Amministrazione ha dedicato ad Angelo.
Tra le autorità locali, ringrazio il Sen. Sisinio Zito, presidente dell’Associazione dei sindaci della Locride, il Sen. Pietro Fuda, il consigliere regionale On. Cosimo Cherubino e il consigliere provinciale Attilio Tucci.
Ringrazio anche il Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, On. Giuseppe Bova. La presenza di una così alta carica onora noi e la città di Caulonia. Un commosso ringraziamento indirizzo ai ragazzi che sono venuti da Monterotondo, amici e compagni di partito di Angelo.
Un abbraccio va anche ai ragazzi di Melicucco che hanno intestato ad Angelo il circolo di Rifondazione Comunista del loro paese, mentre il comune di Botricello, su proposta del locale circolo di Rifondazione Comunista, ha iniziato la procedura per intitolargli una piazza. Questo partito, mi piace ricordarlo, ha assunto importanti iniziative in tutta in Italia per ricordare Angelo e la presenza oggi dell’assessore provinciale dott. Antonio Larosa, segretario provinciale di Reggio Calabria, ne è una dimostrazione.
Il mio ringraziamento alle istituzioni non è formale, ma molto sincero, perché esse, dalle più alte cariche dello Stato, hanno seguito con attenzione la dolorosa vicenda di Angelo. In particolare, il Presidente della Camera, Fausto Bertinotti, è stato accanto alla mia famiglia sia quando Angelo è stato riportato in Italia che durante i funerali.
Chiedo scusa alle persone che non ho citato, ché sono tante: non mancheranno le occasioni per farlo.
Un pensiero speciale rivolgo a Caulonia, il mio paese di nascita e della mia giovinezza; paese che anche Angelo amava e al quale non perdeva mai occasione di tornare. Caulonia è stata straordinaria. La sua vicinanza commovente. Di fronte alla morte di Angelo Caulonia si è trovata unita, come raramente mi è capitato di vedere.
Il giorno di mezzo agosto sono partiti da Caulonia per raggiungere Monterotondo e partecipare ai funerali di Angelo il Sindaco e molti amministratori comunali. A Monterotondo c’era soprattutto il cuore generoso, vivo e palpitante di questo paese. Tanti semplici cittadini, tantissimi giovani sono venuti con i pullman messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale o con mezzi propri. Tutti hanno voluto esserci convinti che era, quello, un momento importante della vita della nostra comunità. Questa forte partecipazione ci ha commosso profondamente. Non la dimenticheremo mai.
I giovani di Caulonia hanno vissuto questa dolorosa vicenda con una partecipazione veramente straordinaria. L’incontro di oggi, per l’intestazione della villa comunale ad Angelo nasce anche dalla loro generosità, dalla loro purezza d’animo. In quei giorni hanno trovato la forza di attivarsi per suggerire al Sindaco e all’Amministrazione Municipale di Caulonia, che avevano già maturato l’idea di procedere in tal senso, l’intitolazione della villa comunale.
Angelo è andato a Gerusalemme per fare un dono a bambini che non conosceva, ma che soffrivano a causa della guerra. E’ andato lì per stare in compagnia e giocare a calcio con ragazzini che non sanno cos’è la gioia per colpa della guerra. Si può perdere la vita per fare giocare una partita di calcio? Si può morire per persone che non si conoscono?
In alcuni momenti mi sembra tutto assurdo, ma poi se penso ad Angelo, alla sua generosità, ai suoi slanci di altruismo, alle scelte della sua vita, tutte ispirate agli ideali della non violenza, della solidarietà e della giustizia, a quel suo offrirsi in dono agli altri, allora qualche ragione per quanto è successo, la trovo.
Angelo ha vissuto la sua vita come voleva. E’ andato a Gerusalemme, nonostante i pericoli, essendo quella una zona di guerra, perché là lo portava il cuore. Questo pensiero mi dà un po’ di conforto. C’era qualcosa che lo attraeva verso quella terra, una terra da dove duemila anni fa è venuto un messaggio così radicale da sconvolgere il mondo. Se penso a tutto questo, intravedo uno spiraglio di luce in mezzo a tanto buio.
Le cose che Angelo ha detto e fatto le ha apprese non solo a Monterotondo, ma anche da Caulonia. Angelo ha attinto anche in mezzo a voi la forza per andare fino in fondo nell’affermazione di quei valori in cui credeva.
La tragedia di Angelo ha colpito il nostro piccolo paese così profondamente, perché esso ha sentito suoi quegli ideali, nobili e profondi, che sono dentro la coscienza civile del nostro paese. Tutta Caulonia si è sentita ferita, ma nello stesso tempo si è riconosciuta negli ideali di Angelo. Con Angelo ha riscoperto e ricostruito la sua identità. La sua testimonianza aiuterà il paese a riflettere meglio su di essi e viverli con più consapevolezza rispetto al passato.
Angelo sentiva l’assoluta necessità per l’uomo dei valori della pace e della non violenza: a Gerusalemme per alleviare gli effetti della guerra, in Calabria per contrastare la violenza mafiosa.
Farò nel mio piccolo quello che mi è possibile per affermare gli ideali in cui Angelo credeva con iniziative che aiutino la costruzione di un mondo migliore che Angelo sognava.
Con affetto,
Michelangelo Frammartino